Buonaseeeera :) Oggi sono veramente stanchissima, capita quando si sta svegli fino alle 3 per guardare un telefilm in streaming ^^
Apriamo questa giornata con la recensione del nuovo libro di Sapkowski, Il sangue degli elfi, che potete trovare in libreria per la Nord da oggi stesso ^^
Titolo: Il sangue degli elfi
Autore: Andrzej Sapkowski
Editore: Nord
Collana: Narrativa
Pagine: 400
Prezzo: 18,00€
Data di uscita: 23 febbraio 2012
Trama: Per oltre un secolo, uomini, elfi e nani hanno vissuto in pace, nonostante le profonde differenze. Ora, però, un nuovo clima d’intolleranza e diffidenza ha spezzato l’equilibrio così faticosamente raggiunto. In molte città, i nani sono costretti a fuggire, vittime dell’odio e della superstizione, mentre gli elfi hanno dichiarato guerra agli uomini e, come prova di forza, hanno distrutto il meraviglioso castello di Cintra, uccidendo l’intera famiglia reale. Grazie all’intervento di Geralt di Rivia, la principessa Ciri sopravvive e, durante la fuga, dimostra di possedere straordinari poteri psichici. Geralt ne è sicuro: è lei la regina che tutti gli strighi aspettavano da tempo. Secondo un’antica profezia, infatti, soltanto la «Fiamma di Cintra» riporterà l’armonia tra i popoli della terra e fermerà la carneficina. Per proteggerla, decide quindi di nasconderla a Kaern Morhen, il luogo in cui vengono addestrati i giovani strighi e dove anche Ciri potrà imparare a controllare le sue abilità. Ma nemmeno in quella fortezza isolata lei e Geralt potranno dirsi al sicuro: uno spietato assassino è sulle loro tracce, disposto a tutto pur di eliminare la bambina e far sprofondare il mondo nel caos…
Recensione
Ormai conosciamo bene lo strigo Geralt di Rivia: cresciuto a Kaern Morhen e addestrato all'uso delle armi, Geralt offre la sua spada a chiunque abbia bisogno di aiuto per liberarsi di un mostro. Ma in qualcosa Geralt è diverso dagli altri "mutanti": le sue emozione non sono state soffocart e cancellate dalle pozioni e dalle erbe degli strighi, e per questo motivo Geralt non può essere considerato un vero e proprio assassino senza scrupoli. Questi sentimenti si rafforzano nel momento in cui Ciri, la Leoncina di Cintra, entra a far parte della vita dello strigo: la piccola, dopo la morte della regina Calanthe nell'assedio di Cintra e dopo aver vagato per diverso tempo per le campagne, è stata raccolta dallo strigo e portata a Kaern Mohern. Ma Ciri non è un'orfanella qualsiasi, è la Bambina Sorpresa, destinata allo strigo già da prima della sua nascita; è anche l'unica rimasta ad avere diritto al trono di Cintra, cosa che la rende molto scomoda agli occhi degli altri sovrani. Come se ciò non bastasse, Ciri è anche una Fonte; con l'aiuto di Yennefer, Triss Merigold e Ranuncolo, Geralt cercherà di proteggere da bambina dalle varie parti coinvolte nel complesso e letale gioco della politica..
Aspettavo questo romanzo con grande trepidazione, le avventure di Geralt mi hanno conquistata già dalla prima pagina de Il guardiano degli innocenti; trovo la figura dello strigo davvero intrigante, così avvolta in un alone di mistero che in certi momenti sembra dissiparsi, per poi tornare impenetrabile. Amo il suo carattere all'apparenza un pò burbero, la sua volontà di ferro e il suo profondo rispetto per la vita. Credo che sia uno dei personaggi che preferisco in assoluto.
In questo libro si nota una sostanziale differenza rispetto alle prime due antologie: abbandonati infatti i racconti brevi a volte anche slegati tra loro, Sapkowski si cimenta in un romanzo che non ha nulla da invidiare (a mio avviso, non vorrei scatenare chissà quali polemiche) a Tolkien o Brooks.
La vera protagonista in realtà è Ciri, tutto ruota intorno a lei e sebbene Geralt abbia un ruolo fondamentale nella sua vita non lo si può considerare la figura centrale del libro; troviamo purtroppo poco Ranuncolo, mentre viene approfondita la conoscenza di Yennefer e Triss, due maghe incredibilmente diverse ma legate dall'amore per Geralt. Molto interessante la descrizione dell'addestramento cui vengono sottoposti gli aspiranti strighi e anche Ciri, confesso che mi piacerebbe molto leggere una sorta di prequel per vivere l'infanzia di Geralt e la sua mutazione.
Lo consiglio vivamente a chi abbia apprezzato i primi due libri di questo autore e a chiunque sia alla ricerca di un fantasy "puro", non rimarrete delusi :)
Fra
Recensione
Ormai conosciamo bene lo strigo Geralt di Rivia: cresciuto a Kaern Morhen e addestrato all'uso delle armi, Geralt offre la sua spada a chiunque abbia bisogno di aiuto per liberarsi di un mostro. Ma in qualcosa Geralt è diverso dagli altri "mutanti": le sue emozione non sono state soffocart e cancellate dalle pozioni e dalle erbe degli strighi, e per questo motivo Geralt non può essere considerato un vero e proprio assassino senza scrupoli. Questi sentimenti si rafforzano nel momento in cui Ciri, la Leoncina di Cintra, entra a far parte della vita dello strigo: la piccola, dopo la morte della regina Calanthe nell'assedio di Cintra e dopo aver vagato per diverso tempo per le campagne, è stata raccolta dallo strigo e portata a Kaern Mohern. Ma Ciri non è un'orfanella qualsiasi, è la Bambina Sorpresa, destinata allo strigo già da prima della sua nascita; è anche l'unica rimasta ad avere diritto al trono di Cintra, cosa che la rende molto scomoda agli occhi degli altri sovrani. Come se ciò non bastasse, Ciri è anche una Fonte; con l'aiuto di Yennefer, Triss Merigold e Ranuncolo, Geralt cercherà di proteggere da bambina dalle varie parti coinvolte nel complesso e letale gioco della politica..
Aspettavo questo romanzo con grande trepidazione, le avventure di Geralt mi hanno conquistata già dalla prima pagina de Il guardiano degli innocenti; trovo la figura dello strigo davvero intrigante, così avvolta in un alone di mistero che in certi momenti sembra dissiparsi, per poi tornare impenetrabile. Amo il suo carattere all'apparenza un pò burbero, la sua volontà di ferro e il suo profondo rispetto per la vita. Credo che sia uno dei personaggi che preferisco in assoluto.
In questo libro si nota una sostanziale differenza rispetto alle prime due antologie: abbandonati infatti i racconti brevi a volte anche slegati tra loro, Sapkowski si cimenta in un romanzo che non ha nulla da invidiare (a mio avviso, non vorrei scatenare chissà quali polemiche) a Tolkien o Brooks.
La vera protagonista in realtà è Ciri, tutto ruota intorno a lei e sebbene Geralt abbia un ruolo fondamentale nella sua vita non lo si può considerare la figura centrale del libro; troviamo purtroppo poco Ranuncolo, mentre viene approfondita la conoscenza di Yennefer e Triss, due maghe incredibilmente diverse ma legate dall'amore per Geralt. Molto interessante la descrizione dell'addestramento cui vengono sottoposti gli aspiranti strighi e anche Ciri, confesso che mi piacerebbe molto leggere una sorta di prequel per vivere l'infanzia di Geralt e la sua mutazione.
Lo consiglio vivamente a chi abbia apprezzato i primi due libri di questo autore e a chiunque sia alla ricerca di un fantasy "puro", non rimarrete delusi :)
Fra
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