giovedì 7 aprile 2011

Have you evere read..? (4)

Buonasera a tutti :) Finalmente questo giovedì volge al termine, è stato davvero pesantissimo.. Comunque, oggi vi propongo una nuova puntata di Have you ever read..? che avrà per oggetto una delle mie serie preferite.. Curiosi??
Have you ever read..? è stato creato da Fra e Markus
Ebbene sì, è giunto il momento di parlarvi di Don Camillo *_*
Purtroppo questa seria è sconosciuta ai più, al massimo si ricordano i film, ma non è neanche certo.. Che spreco!! Ma procediamo con ordine: parliamo dell'autore.



Giovannino Guareschi
 Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908Cervia, 22 luglio 1968) è stato uno scrittore e giornalista italiano, oltre che caricaturista e umorista. È uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo: oltre 20 milioni di copie, nonché lo scrittore italiano più tradotto in assoluto.
La sua creazione più famosa è Don Camillo, il robusto parroco che parla col Cristo dell'altare maggiore. Il suo antagonista è il sindaco comunista del paese (nella trasposizione cinematografica Brescello, nella Bassa reggiana), l'agguerrito Peppone, diviso tra il lavoro nella sua officina e gli impegni della politica.


Analizziamo i 2 protagonisti principali della serie:


Don Camillo Tarocci è il parroco di un piccolo paese in riva al Po (nelle riduzioni cinematografiche identificato poi con Brescello e la vicina frazione di Boretto nella quale son girate diverse scene, sebbene Don Camillo sia presentato dall'autore nella prima storia come "l'arciprete di Ponteratto"), un ambiente che Guareschi definisce Mondo Piccolo, idealmente paradigmatico della realtà rurale italiana del dopoguerra.
La maggior parte degli episodi di don Camillo vedono la luce sul settimanale umoristico Candido, fondato, insieme con Giovanni Mosca, dallo stesso Guareschi. Molti dei 347 racconti del Mondo Piccolo, pubblicati sia sul Candido sia su altri quotidiani e riviste, sono stati raccolti in seguito in otto libri, dei quali solo i primi tre pubblicati quando Guareschi era ancora in vita.
Il personaggio divenne molto noto al grande pubblico italiano e francese (che lo identifica con il volto di Fernandel) per la riuscita riduzione cinematografica. Il don Camillo di Guareschi non ha l'aria del mite pretino appena uscito dal seminario: viene anzi descritto come un prete gigantesco, con le mani grosse, i piedi taglia 42, un "tipo di diretto al mento capace di abbattere un bue, ammesso che un bue abbia un mento", e che spesso ricorre alla forza fisica per risolvere questioni che a prima vista parrebbero irrisolvibili. Don Camillo parla inoltre direttamente col Cristo raffigurato nel crocefisso dell'altare, che gli risponde saggiamente in tutte le situazioni; e non esita a risolvere a modo suo (facendo all'occorrenza roteare vorticosamente qualche panca) anche le discussioni più accese.
Al centro dei pensieri di don Camillo c'è, inevitabilmente, il sindaco comunista Giuseppe Bottazzi detto Peppone (interpretato nella trasposizione cinematografica da Gino Cervi), capo della locale sezione del Partito Comunista Italiano. Ed è al centro dei suoi pensieri in quanto sacerdote, perché don Camillo desidera che il suo sindaco comprenda quello che lui ritiene essere l'errore dell'adesione al comunismo, anche se egli condanna l'ideologia e non la persona. Lo fa perché considera Peppone nella sua complessa umanità, non solo come "comunista". Non a caso, nei momenti più importanti, Peppone sa perfettamente a chi rivolgersi (va in chiesa per il figlio che sta male, o per ringraziare per la propria elezione) e cosa scegliere (per esempio la concessione della bandiera reale alla vecchia maestra, per il suo funerale, è il segno di quanto egli sia libero dagli schemi del partito e ragioni con la propria testa e con la propria coscienza). La bontà dell'animo, nella Val Padana, si misura meglio nei momenti di necessità. Ecco allora tornare l'intesa quando l'avversario è in pericolo, quando l'alluvione mette a dura prova l'intero paese, quando la morte porta con sé una persona cara e in molte altre occasioni, in cui si dimostra che i due "nemici politici" hanno reciproca stima e lottano fianco a fianco per gli stessi ideali (se pur condizionati dal ruolo pubblico che rivestono).

Giuseppe Bottazzi, soprannominato "Peppone", è sposato con Maria e padre di cinque figli: Walter, Michele, Marco, Libero Antonio Camillo Lenin e Antonio. Peppone è un artigiano (fabbro e meccanico) molto dotato, proprietario di una piccola officina meccanica che, negli anni del boom economico, diventerà un autosalone con rivendita di elettrodomestici. Iscritto al PCI, viene eletto sindaco di un paese della valle del Po che le trasposizioni cinematografiche hanno poi identificato con Brescello.
Scarsamente istruito, ma straordinariamente abile nel coordinare i compagni di partito, Peppone riesce molto bene nel suo compito di amministratore, ma sempre con l'aiuto del suo avversario politico. I due, se da una parte sono sempre pronti a litigare, graniticamente convinti della bontà della proprie posizioni, alla fine riescono poi a mediare e a trovare una soluzione che li mette d'accordo. Nonostante le sue idee comuniste, Peppone è credente e, a volte, lo si vede entrare di soppiatto in chiesa per pregare o donare un cero. In più è un fervente patriota, come si può dedurre dal discorso che fa, ispirato dalle note de "La leggenda del Piave", nel film "Don Camillo e l'Onorevole Peppone". Nello stesso discorso dice di essere nato nel 1899 e di aver combattuto nella Prima guerra mondiale. Nello stesso film, in un flashback, si viene a sapere che ha fatto il partigiano e proprio a quel periodo risale il suo primo burrascoso incontro con Don Camillo. Adattamento cinematografico a parte, Peppone e Don Camillo sono coetanei: entrambi classe 1899, entrambi hanno combattuto nella Grande Guerra, entrambi decorati con Medaglia d'Argento al Valore Militare.
Gli episodi che vengono narrati da Guareschi ci mostrano un personaggio caratteristico, pieno di quella tipica schiettezza emiliana, in parte caricaturale e in parte assolutamente familiare. Nella riduzione cinematografica, Peppone è interpretato dall'attore Gino Cervi. In realtà, il primo candidato al ruolo di Peppone fu lo stesso Guareschi, che però si rivelò immediatamente inadatto a recitare davanti una macchina da presa.

Passiamo ora al paese, Brescello:


La chiesa di Don Camillo
 Situata in prossimità del Po, a una trentina di chilometri da Reggio e a una ventina da Parma (lungo la ex statale 62), l'antica Brixellum romana conserva le tracce del suo passato nell'Antiquarium, in via Cavallotti 12 (ex monastero benedettino) dove si possono ammirare interessanti testimonianze e sculture del periodo romano, tra cui la statua di un personaggio con lacerna, del I secolo dopo Cristo. Ma più che per il suo antico passato, Brescello è celebre per essere stata nel dopoguerra il set di uno dei cicli cinematografici più amati: quello di Peppone e Don Camillo, impersonati sul grande schermo da Gino Cervi e Fernandel e ispirati ai racconti di Giovannino Guareschi. Ai due personaggi, simboli dell'Emilia rissosa del dopoguerra, Brescello ha dedicato un vero e proprio museo, nel quale sono custoditi numerosi oggetti di scena, tra i quali anche il carro armato usato per girare una scena di Don Camillo e l'onorevole Peppone. Il crocefisso che nella finzione cinematografica parla a Don Camillo è invece tuttora al suo posto, nella chiesa di Santa Maria Nascente.

Ecco ora i libri che compongono la serie del Mondo Piccolo:
  • Don Camillo
  • Don Camillo e il suo gregge
  • Il compagno Don Camillo
  • Don Camillo e i giovani d'oggi
  • Gente così
  • Lo spumarino pallido
  • Il decimo clandestino
  • Noi del Boscaccio
  • L'anno di Don Camillo
  • Il breviario di Don Camillo
  • Ciao, Don Camillo
  • Don Camillo e Don Chichì (edizione integrale di Don Camillo e i giovani d'oggi)
Per quanto riguarda i film invece abbiamo:
  • Don Camillo
  • Il ritorno di Don Camillo
  • Don Camillo e l'onorevole Peppone
  • Don Camillo monsignore ma non troppo
  • Il compagno Don Camillo
Il motivo per cui consiglio di leggere questi libri (o almeno vedere i film)?
Semplice, riescono a mostrare uno spaccato di vita reale nel nostro paese nell'immediato dopo guerra, con tutti i problemi dell'epoca; ma allo stesso tempo regalano molte emozioni in momenti inaspettati, permettono di riscoprire tradizioni ormai dimenticate o ignorate, ci fanno sorridere per i sentimenti genuini così ben descritti da Guareschi. Sono libri che fanno crescere, meritano di essere riscoperti.

Scusate la brevità, potrei scrivere paginate su paginate ma il tempo è tiranno e lo studio mi chiama :( Se siete interessati o anche solo incuriositi fatemelo sapere e farò un post più specifico sulle singole storie, tanto le conosco a memoria ormai :)

Fra

1 commento:

  1. Ciao vi ho premiate al Versatile Blogger ecco il link:
    http://cacciatricidilibri.blogspot.com/2011/04/versatile-blogger.html
    Baci Micch

    RispondiElimina