mercoledì 25 maggio 2011

Recensione: L'ultima possibilità di Seita Parkkola

Buongiorno lettori e lettrici compulsivi :) Oggi faccio una capatina veloce per postare una delle due recensioni di cui vi ho parlato ieri, poi dovrò dedicare tutto il giorno allo studio avendo l'esame domani :( Ringrazio moltissimo la casa editrice San Paolo per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in anteprima!
Titolo: L'ultima possibilità
Autore: Seita Parkkola
Editore: San Paolo
Collana: Narrativa per ragazzi
Pagine: 368
Prezzo: 18,00€
Trama: Borea, 12 anni, viene iscritto a una nuova scuola, la Casa delle possibilità, una scatola di vetro e acciaio che trasforma i ragazzi impossibili in allievi modello. Borea è un tipo impossibile ma la sua famiglia si aspetta che cambi. Non importa se il prezzo da pagare per avere un futuro è alto, e tutto nella scuola, persino l’amicizia, deve obbedire a delle regole ferree. Se Borea dovesse fallire, non avrà speranze. I genitori lo dimenticheranno, il suo nome non potrà essere nemmeno pronunciato. Sarà un Ragazzo Perduto. Ma Borea evade dalla scuola e scopre una fabbrica abbandonata. Cunicoli, graffiti, polvere, fruscii. E fantastiche piste su cui volare con lo skate. È poi c’è India, una strana ragazza che sa vedere al buio e tendere trappole. E pensa che i Ragazzi Perduti non abbiano fallito ma...

Gli hanno tolto lo skateboard, gli amici e la libertà, lo hanno rinchiuso in una scuola-prigione. Per Borea è venuto il momento di ribellarsi. Finalmente in Italia, la Stieg Larsson dei ragazzi.

Recensione

Borea ha 12 anni, i rasta e una passione incontenibile per lo skateboard; ma non ha più molte possiblità, gliene è rimasta una soltanto, e per questo motivo viene iscritto dai suoi genitori alla Casa delle possbilità. Non sa esattamente cosa accade tra quelle pareti di cristallo in cui tutto luccica e tutti camminano impettiti, sa solo che non è il posto in cui vorrebbe stare, e questa convinzione viene rafforzata quando gli viene tolto lo skateboard, vessillo di una parte della sua vita ormai conclusa. I ragazzi della Casa infatti trascorrono il tempo libero svolgendo attività controllate dalla scuola, come il calcio, il gruppo della pesca o quello di astronomia; sembra una scuola perfetta, ma così non è. Il bullismo è fortemente presente e anche incoraggiato dai vertici della scuola per far integrare i nuovi arrivati, ad ogni sgarro segue una punizione e, se necessario, un processo in cui l'indagato inevitabilmente perde buona parte del suo spirito ribelle. Perchè i ragazzi della Casa sono ragazzi piegati, si adattano alle varie regole senza battere ciglio, sembrano quasi degli automi privati della loro essenza vitale; e forse è veramente ciò che sono..
Nella sua continua ribellione Borea incontrerà degli alleati, i cosiddetti ragazzi perduti, coloro che "hanno fallito", a sentire la scuola; la vecchia fabbrica abbandonata che vede dalla finestra diventerà il suo porto sicuro, un posto dove rifugiarsi quando la follia degli adulti arriva al punto limite, un posto dove creare una nuova famiglia e vivere una vita vera e sincera con altri ragazzi. Prima fra tutti India, una ragazza fuggita dalla scuola, che insegnerà a Borea come essere invisibile agli occhi degli adulti; perchè è questo che i ragazzi perduti sono, invisibili.

Mi aspettavo meno da questo libro, la partenza (le prime 30 pagine circa) sembrava un pò piatta e strana; sì strana, perchè spesso Borea si rivolge direttamente al lettore, e non è una cosa che capita spesso. Inoltre in molte pagine sono presenti dei disegni, molto stilizzati, che illustrano i luoghi in cui si svolge la storia. Ma andiamo con ordine..
Dunque per quanto riguarda i personaggi direi che sono resi molto bene soprattutto sotto il profilo caratteriale; le descrizioni fisiche sono poche, piazzate dove servono per presentare i personaggi che si incontrano per la prima volta. Mi è piaciuta molto l'evoluzione del carattere di Borea, inizialmente sembra un ragazzino come tutti gli altri ma andando avanti nella storia si capisce quanti sacrifici la scuola gli stia imponendo e quanto lui stia soffrendo, fino ad arrivare alla ribellione, una vera e propria boccata d'aria per il suo spirito che stava iniziando a piegarsi. Da lì Borea capirà che non si deve mai rinunciare a se stessi per compiacere gli altri, ed è una lezione che molte persone dovrebbero imparare.
India è un personaggio misterioso, indomabile; decisamente il mio preferito, è uno spirito libero che non ha bisogno di seguire delle regole per vivere, le basta andare sullo skateboard per essere felice.
Poi troviamo tutti i personaggi legati alla scuola, tra cui il preside, la matrigna di Borea (odiosa al punto giusto, come tutte le matrigne) e i ragazzi della scuola, come Vezio, affiancato a Borea per aiutarlo ad adattarsi ma che in realtà vuole farlo fallire. Un bell'ambientino eh?
Anche i luoghi sono molto ben descritti e soprattutto riflettono il carattere di chi li abita: la scuola è perfetta, scintillante, sembra un grosso acquario in cui i ragazzi fanno la parte dei pesci; la fabbrica invece è fatiscente, sporca, abbandonata a se stessa come del resto lo sono i ragazzi perduti.
Lo stile è abbastanza fluido, la narrazione viene spesso intervallata dai disegni di cui parlavo prima, i capitoli non sono interminabili (personalmente è una cosa che non sopporto, perchè bisogna farli lunghissimi?!) e si leggono con piacere.
Insomma è una buona lettura, non è un libro da definire "per ragazzi" con quel tono di voce che sembra dire "è una storiella"; secondo me porta un messaggio importante quindi sì, è per ragazzi, ma è anche "di formazione"; lo consiglio perchè oggi per essere felici i ragazzi vogliono avere sempre più cose, forse leggendo il libro potrebbero capire che la felicità non deriva da ciò che si ha ma piuttosto da ciò che si è.

Spero di non avervi annoiato, a presto
Fra

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