mercoledì 9 maggio 2012

Recensione: Mi chiamo Chuck di Aaron Karo

Buongiorno ^^ Scusate l’assenza di questi giorni ma ho avuto delle giornate piuttosto piene; recuperiamo subito con una recensione, buona lettura!

Titolo: Mi chiamo Chuck
Autore: Aaron Karo
Editore: Giunti
Collana: Y
Pagine: 288
Prezzo: 12,00€
Trama: Chuck Taylor ha diciassette anni e mille paranoie. Si lava le mani continuamente, controlla ossessivamente le manopole dei fornelli e il terrore dei germi condiziona le sue relazioni sociali, di fatto quasi inesistenti se si esclude Steve, goffo amico del cuore bersaglio delle angherie dei bulli della scuola. Chuck ha anche una sorella, Beth, che lo ignora al punto da negargli persino l’amicizia su Facebook. La sua giornata è costellata dalla ripetizione di gesti, regole maniacali che lui stesso si è imposto per non perdere del tutto il controllo di sé. E poi ci sono le Converse All Star: ne possiede decine di paia di ogni colore che ha abbinato ai vari stati d’animo. Converse rosse = arrabbiato, gialle = nervoso e così di seguito. I genitori, però, sono sempre più preoccupati e, nonostante le rimostranze di Chuck, decidono di spedirlo dalla strizzacervelli. Ma è l’arrivo di una nuova compagna di classe a cambiare radicalmente la vita di Chuck e ad aggiungere un nuovo colore alla sua collezione di Converse.
Impossibile non ridere con questo esilarante racconto in prima persona di Chuck, uno dei più divertenti e struggenti personaggi della narrativa contemporanea.

Recensione

Chuck Taylor è un ragazzo di diciassette anni, frequenta l’ultimo anno del liceo e ha un unico amico, Steve; incapace di relazionarsi con i suoi coetanei, Chuck è schiavo delle sue assurde ossessioni: deve controllare il lucchetto dell’armadietto 14 volte, lavarsi le mani in continuazione, controllare le piastre della cucina prima di andare a letto etc. etc. Inoltre colleziona All Star ed è riuscito ad associare ad ogni colore uno stato d’animo: rosso per la rabbia, giallo per il nervosismo, rosa per la noia.. Decisi ad aiutare il figlio, i genitori gli propongono di vedere una psichiatra per cercare di superare il problema prima della partenza per il college; un giorno però, l’intero mondo di Chuck viene scosso dall’arrivo di una nuova ragazza a scuola, Amy. Dopo un imbarazzante approccio, Chuck cercherà di mettere da parte le sue ossessioni per passare del tempo con la ragazza, ma il processo di guarigione si rivelerà più complicato del previsto..

Mai giudicare un libro dalla copertina. O, in questo caso, dal titolo.
Nonostante fossi molto dubbiosa all’inizio, la lettura di questo libro si è rivelata piacevole e divertente; certo, i contenuti sono molto leggeri, eppure..
Il personaggio di Chuck è ben caratterizzato, essendo il protagonista assoluto il lettore ha modo di conoscerlo e di vivere con lui le sue emozioni; in alcuni casi si potrebbe anche arrivare a condividerne certe scelte (anche io tendo ad usare le All Star in base al mio umore) e certe manie :) E’ stato divertente leggere del suo rapporto con la sorella minore e della cotta che Steve ha per lei, inoltre il modo di esprimersi di Kahna è davvero simpatico. Lo stile è molto molto lineare e semplice, azzeccata anche in questo caso la scelta di narrazione in prima persona.

Insomma, ve lo consiglio se avete voglia di farvi due risate senza stancare troppo il cervello ^^
Fra

2 commenti:

  1. Bel libro, è piaciuto tanto anche a me!! :)

    RispondiElimina
  2. Carinissimo, mi è piaciuto molto! Ultimamente Giunti Y sta sfornando delle cose molto interessanti, mi ero già "appassionata" alla casa editrice con Le emozioni difettose, e Mi chiamo Chuck non mi ha delusa!

    RispondiElimina