Titolo:
Mi chiamo Chuck
Autore:
Aaron Karo
Editore:
Giunti
Collana: Y
Pagine:
288
Prezzo: 12,00€
Trama:
Chuck Taylor ha
diciassette anni e mille paranoie. Si lava le mani continuamente, controlla
ossessivamente le manopole dei fornelli e il terrore dei germi condiziona le
sue relazioni sociali, di fatto quasi inesistenti se si esclude Steve, goffo
amico del cuore bersaglio delle angherie dei bulli della scuola. Chuck ha anche
una sorella, Beth, che lo ignora al punto da negargli persino l’amicizia su
Facebook. La sua giornata è costellata dalla ripetizione di gesti, regole
maniacali che lui stesso si è imposto per non perdere del tutto il controllo di
sé. E poi ci sono le Converse All Star: ne possiede decine di paia di ogni
colore che ha abbinato ai vari stati d’animo. Converse rosse = arrabbiato,
gialle = nervoso e così di seguito. I genitori, però, sono sempre più
preoccupati e, nonostante le rimostranze di Chuck, decidono di spedirlo dalla
strizzacervelli. Ma è l’arrivo di una nuova compagna di classe a cambiare
radicalmente la vita di Chuck e ad aggiungere un nuovo colore alla sua
collezione di Converse.
Impossibile
non ridere con questo esilarante racconto in prima persona di Chuck, uno dei
più divertenti e struggenti personaggi della narrativa contemporanea.
Recensione
Chuck
Taylor è un ragazzo di diciassette anni, frequenta l’ultimo anno del liceo e ha
un unico amico, Steve; incapace di relazionarsi con i suoi coetanei, Chuck è
schiavo delle sue assurde ossessioni: deve controllare il lucchetto dell’armadietto
14 volte, lavarsi le mani in continuazione, controllare le piastre della cucina
prima di andare a letto etc. etc. Inoltre colleziona All Star ed è riuscito ad
associare ad ogni colore uno stato d’animo: rosso per la rabbia, giallo per il
nervosismo, rosa per la noia.. Decisi ad aiutare il figlio, i genitori gli
propongono di vedere una psichiatra per cercare di superare il problema prima
della partenza per il college; un giorno però, l’intero mondo di Chuck viene
scosso dall’arrivo di una nuova ragazza a scuola, Amy. Dopo un imbarazzante
approccio, Chuck cercherà di mettere da parte le sue ossessioni per passare del
tempo con la ragazza, ma il processo di guarigione si rivelerà più complicato
del previsto..
Mai
giudicare un libro dalla copertina. O, in questo caso, dal titolo.
Nonostante
fossi molto dubbiosa all’inizio, la lettura di questo libro si è rivelata piacevole
e divertente; certo, i contenuti sono molto leggeri, eppure..
Il
personaggio di Chuck è ben caratterizzato, essendo il protagonista assoluto il
lettore ha modo di conoscerlo e di vivere con lui le sue emozioni; in alcuni
casi si potrebbe anche arrivare a condividerne certe scelte (anche io tendo ad
usare le All Star in base al mio umore) e certe manie :) E’ stato divertente
leggere del suo rapporto con la sorella minore e della cotta che Steve ha per
lei, inoltre il modo di esprimersi di Kahna è davvero simpatico. Lo stile è
molto molto lineare e semplice, azzeccata anche in questo caso la scelta di
narrazione in prima persona.
Insomma,
ve lo consiglio se avete voglia di farvi due risate senza stancare troppo il
cervello ^^
Fra
Bel libro, è piaciuto tanto anche a me!! :)
RispondiEliminaCarinissimo, mi è piaciuto molto! Ultimamente Giunti Y sta sfornando delle cose molto interessanti, mi ero già "appassionata" alla casa editrice con Le emozioni difettose, e Mi chiamo Chuck non mi ha delusa!
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