Titolo: Profezia finale
Autore: Chris Kuzneski
Editore: Tre60
Pagine: 416
Prezzo: 9,90€
Data di uscita: 31 maggio 2012
Trama: Francia, 17 giugno 1566. Pochi giorni prima di morire,
un uomo scrive una lettera, la chiude in un cofanetto di legno e, in una
postilla al suo testamento, dispone di svelarne il contenuto soltanto molti
secoli più tardi…
Stati Uniti, oggi. Dopo aver
ricevuto una lettera in codice – un’enigmatica quartina composta in varie
lingue antiche –, una giovane insegnante inizia a sospettare di essere pedinata
e, intuendo di essere in pericolo, decide di chiedere aiuto al milionario
Jonathon Payne e al suo collega David Jones, ex soldati delle forze speciali
diventati consulenti del governo americano. Per incontrarli, si reca quindi a
una serata di beneficenza organizzata all’università di Pittsburgh ma, proprio
mentre sta per mostrare loro una copia della lettera, la donna viene
assassinata da un cecchino, che a sua volta muore poco dopo. Decisi a fare luce
su quell’omicidio e sul significato della misteriosa quartina, Jones e Payne
vengono così coinvolti in un’avventura che li porterà prima a casa della
vittima - dove scopriranno che lei aveva mentito sulla sua identità -, poi nel
caveaux di una banca svizzera e, infine, in un antico castello in Belgio,
costantemente braccati da nemici determinati a difendere un segreto custodito
da centinaia di anni, un segreto che riguarda il nostro futuro...
Hanno detto:
«La scrittura di Kuzneski ha lo stesso sapore del primo Stephen King.»
James Patterson
«Kuzneski è un maestro della fiction.»
Vince Flynn
Chris
Kuzneski
è nato e cresciuto nell’Indiana. Dopo essere stato ammesso all’University of
Pittsburgh, ha dovuto abbandonare le proprie ambizioni sportive – era una
promessa del football – a causa di un infortunio e ha quindi deciso di seguire
un master in scrittura creativa. Il suo primo romanzo è stato rifiutato da
tutti gli agenti cui lo aveva mandato, ma lui non si è arreso e oggi è
considerato l’autore di romanzi d’avventura più interessante del panorama
anglosassone.
Nessun commento:
Posta un commento