venerdì 25 novembre 2011

Recensione: Io mi chiamo Yorsh di Silvana De Mari

Buongiorno :) In questo post parleremo di un libro che a me è sembrato strano, è il prequel di un romanzo che è stato molto apprezzato dal pubblico e su cui mi informerò meglio: oggi parliamo di Io mi chiamo Yorsh, di Silvana De Mari.

Titolo: Io mi chiamo Yorsh
Autore: Silvana De Mari
Editore: Fanucci
Collana: Tweens
Pagine: 208
Prezzo: 9,90€
Data di uscita: 3 novembre
Trama: Io mi chiamo Yorsh, è il prequel de L’Ultimo Elfo e ci farà ascoltare tre voci. Racconterà la storia della nascita di Yorsh, il protagonista de L’Ultimo Elfo: due delle voci che udiremo sono quelle dei suoi genitori, e sarà la dolcissima e tremenda storia dell’incontro di un uomo e di una donna, avvenuto durante un genocidio, mentre il loro popolo, quello degli Elfi, viene deportato. La terza voce, quella che ascoltiamo per prima, è la voce di uno dei distruttori. Quelle dei distruttori sono le voci che noi non abbiamo ascoltato.

Recensione

Il narratore di questa triste storia è Yorsh, un umano emarginato a causa della sua infanzia, trascrosa in un lebbrosario; partendo da una breve ricostruzione storica degli ultimi secoli di guerra tra umani e orchi e poi dall'incontro tra i suoi genitori, Yorsh racconta di come sua madre sia stata rinchiusa a causa della lebbra in un luogo visto con terrore dalle persone sane, il lebbrosario appunto, e di come suo padre, Arkail dei lupi, l'abbia seguita per amore, apparentemente incurante del rischio del contagio. In mezzo a tutta quella desolazione, Yorsh fu concepito e nacque sano, trascorse la sua infanzia giocando con gli altri bambini e arrampicandosi sulle antiche tombe dei re elfici, fino a quando la morte della madre spinse i due, ancora sani, a desiderare di tornare nel mondo esterno. Ma le regole per i Melmosi, i sopravvissuti, sono molto rigide: non possono andare ai pozzi, non possono fare il fabbro, il falegname, il contadino, il mercante e molti altri mestieri; le loro giornate trascorreranno lentamente, spaccando pietre per costruire i muretti, fino a quando per Yorsh si presenterà quella che per lui rappresenta l'occasione della vita: fare il distruttore. Tutto sembra più bello per Yorsh, fino a quando l'incontro con Roha, principessa elfica, cambierà per sempre la sua esistenza..

Non avendo letto altri libri di Silvana De Mari non sapevo bene cosa aspettarmi; voi sapete che io sono un'amante del fantasy, quindi come trama ci siamo decisamente. Il personaggio di Yorsh è ben caratterizzato, soprattutto nella seconda parte del libro, quella che lo vede ormai "adulto" e alle prese con decisioni molto difficili; si riesce a notare come la disperazione e l'odio contro il destino riescano a rendere una persona tale e quale ai suoi carcerieri, tuttavia un barlume di umanità rimane radicata nel profondo del protagonista, come si vedrà nella scena finale. Molto molto più interessante a mio avviso la figura di Arkail dei lupi, con il suo amore per la cultura e le usanze elfiche e la sua bontà d'animo; mi ha fatto molto piacere poter leggere molto su questo personaggio, lo reputo il migliore tra tutti. Bello il primo capitolo in cui viene narrata in maniera molto stringata la storia delle guerre tra uomini e orchi, era assolutamente necessario per far decollare la storia; forse andava approfondito un pò di più, raccontare centinaia di anni in una ventina di pagine rende il tutto veramente molto affrettato. Infine, la nota dolente: lo stile. Non so se l'autrice abbia tenuto questa linea di condotta per tutta la saga o se l'abbia adottata per caratterizzare meglio il prequel, resta il fatto che non mi ha entusiasmata; ci sono molte ripetizioni, volute perchè lo stesso Yorsh ammette di ripetersi, che ti fanno perdere la concentrazione, rendendo il tutto non molto scorrevole.

Una lettura carina, molto veloce dato il numero delle pagine, mi sento di consigliarla a chi ha apprezzato la saga e a chi vuole leggere un fantasy ma è spaventato dalle dimensioni dei classici del genere :)

Fra

p.s. E' importante ricordare che i proventi di questo libro andranno alle vittime del terrorismo.

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