Buongiorno :) Vi posto la recensione di un fantasy che ho letto alla fine dell'estate (sono in ritardissimo xD) e che ho davvero apprezzato molto per vari motivi che vi esporrò, come sempre, alla fine del post: il libro in questione è Avelion - La trilogia, scritto da Alessia Mainardi ed edito da Mattioli 1885.
Titolo: Avelion - La trilogia
Autore: Alessia Mainardi
Editore: Mattioli 1885
Collana: Fantasy
Pagine: 500
Prezzo: 24,00€
Trama: Avelion. Una saga fantasy al femminile che racconta il riscatto del diverso, insegna l'importanza del dialogo e della comprensione dell'altro, per scoprire che il segreto dell'Equilibrio è racchiuso dentro ognuno di noi. Cinque Armi che rispondono al potere degli Elementi, cinque Portatori che devono ritrovare se stessi per lottare insieme e restituire l'Equilibrio al loro mondo, dilaniato dai conflitti tra popoli mossi dalla cupidigia e dall'egoismo. Un viaggio ricco di incontri e scontri, lungo il quale i protagonisti impareranno a combattere pregiudizi e fantasmi del passato per trovare dentro di sé la forza per riportare la pace e l'armonia in Avelion. In un mondo fantastico dominato dai cinque Elementi (Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Metallo) e in cui convivono uomini, maghi e popoli incantati, prende vita la saga fantasy di "Avelion", con un'ambientazione ispirata a tratti a città come Parma e Venezia. In un unico volume le vicende della protagonista Riel e dei suoi compagni si snodano attraverso i capitoli originali de "La Figlia dell'Acqua", "Il Figlio del Fuoco" e "Il Sigillo dell'Equilibrio". Con un finale tutto da scoprire.
Recensione
La storia che viene narrata ha per protagonisti 5 ragazzi di varie etnie alle prese con la scoperta di poteri incredibili nascosti in loro; una profezia narra che solo l'unione dei 5 riuscirà a riportare il tanto desiderato Equilibrio nelle terre devastate di Avelion. Ma facciamo un passo indietro: in passato gli Elemi decisero di istruire cinque Dame elementali scelte tra le varie razze presenti al mondo affinchè condividessero i loro enormi poteri e mantenessero l'armonia nel continente. Ma una di loro, Drevanna, riuscì ad ottenere oltre al potere del fuoco anche il potere del metallo, gettando le basi per lo Squilibrio e per l'assottigliarsi della popolazione degli Elfi oscuri la cui regina, Argante, divenne nota come Dama non scelta.
Nell'epoca in cui sono narrate le vicende, le 5 Armi Leggendarie sono in procinto di essere impugnate dai Portatori, coloro che sono in grado di risvegliare la loro vera natura; la prima arma ad essere scoperta è Irsha, la lancia dell'acqua. Essa viene infatti affidata a Riel, umana, dal potente mago che l'ha cresciuta e che si sacrificherà per consentirle di fuggire dall'attacco di alcuni Golem inviati per rubare Irsha. Da quel momento Riel inizierà un lungo viaggio alla ricerca degli altri Portatori e della sua vera madre, la Dama dell'Acqua Freya; ma una guerra si profila all'orizzonte e tra stregoni, nani e demoni i Portatori riusciranno a capire la loro vera natura e a fidarsi l'uno dell'altro, perchè solo la loro unione potrà ristabilire l'Equilibrio su Avelion..
Finalmente un fantasy classico; tra le razze presenti troviamo gli elfi, qui divisi in Chiari e Oscuri a seconda dei loro poteri, i nani che ovviamente vivono nelle viscere della terra, stregoni con la smania del potere, armi magiche.. Oltre a questi elementi "standard" per questo genere troviamo poi dei personaggi che, a mio avviso, hanno dato quel qualcosa in più al libro: sono le Dame Elementali in primis, poi il drago Ailus e il Piccolo Popolo, in particolare Orin.
Le dame sono state i personaggi più interessanti da scoprire: le loro personalità sono incredibilmente scandagliate e sono facilmente riconducibili all'elemento di cui dominano il potere; Drevanna in particolar modo subisce la forza del Fuoco che le brucia dentro e cerca di riconquistare la sua umanità nonostante i tentativi del viscido Narse di renderla insensibile e spietata. Insomma, ogni dama ha la sua storia tutta da scoprire; il drago Ailus, beh.. Voi sapete che io ho un debole per i draghi, nonostante questo mi sia sembrato un pò freddino.. Infine Orin, la mezza fata che quando si agita assume le dimensioni di un'umana; tutti questi personaggi mi hanno fatto innamorare della storia :) Forse la battaglia finale è un pò troppo sbrigativa rispetto al resto della narrazione, oppure è stata una cosa voluta per sottolineare che l'importante è il come si arriva alle cose e non le cose in se stesse..
E ora ecco l'intervista all'autrice, Alessia Mainardi, che ringrazio molto per la disponibilità :)
Benvenuta Alessia, grazie per esserti resa disponibile per questa intervista.
Per rompere un pò il ghiaccio inizierei con le domande classiche, del tipo:
Chi è Alessia? Descriviti ai nostri lettori
La domanda che più temo e a cui non so mai come rispondere in maniera esauriente, senza risultare soporifera. Vediamo di suddividerla: lavorativamente sono una scrittrice, per hobby sono una cosplayer e nella vita di tutti i giorni sono una ragazza disabile, affetta da una malattia genetica rara che si chiama Atassia di Friedreich. Insomma seguendo la mia indole da sognatrice, in cui la fantasia fa sempre la parte del leone, sì può dire che ho una vita diversa, per alcuni aspetti molto gratificante e piena, per altri più difficoltosa e pesante. Ma forse il mio più grande pregio o difetto, a seconda di come lo si vuole intendere, è la testardaggine e ho imparato a mie spese che con un po' di buona volontà si riesce a fare tutto, anche quello che subito sembra impossibile. Insomma sono una persona che crede fermamente nei propri sogni e pur di realizzali non lascia nulla di intentato.
Leggendo la tua biografia ho scoperto che sei appassionata di credenze ormai dimenticate; ti va di raccontarci quella che più ti ha colpito?
Probabilmente quella che più mi è rimasta impressa, anche se ammetto di non ricordare esattamente quando ne sono venuta a conoscenza visto che ricordo di conoscerla fin dalla più tenera età grazie a qualche favola che mi fu letta, è quella sulla 'Regina delle Nevi'. Ne esistono molte varianti e in diverse culture è presente un personaggio simile come ad esempio in Giappone in cui la 'Fanciulla Bianca' e la sua storia è stata usata all'interno di diversi manga proprio facendo parte del folklore nazionale. Ma esiste anche in paesi del nord come la Russia e in molte altre nazioni. L'idea di questo spirito femminile personificazione dell'inverno, talmente bello ed etereo da conquistare con un solo sguardo chiunque la incroci, ma spietata, poiché non avendo cuore, essendo totalmente gelida come il ghiaccio da cui è generata, porti alla morte gli sfortunati che le prestano orecchio, ha da sempre catturato la mia fantasia su tutti. La sua dualità tra bene e male, bellezza esteriore e orrore di un essere spietato, per me è sempre stato incredibilmente affascinante.
C'è un genere che ti piace molto leggere? Hai mai pensato di scrivere un libro proprio di quel genere?
Il mio genere preferito a parte le biografie delle grandi regine del passato, è sicuramente il romanzo storico. Principalmente quelli ambientanti intorno al '700 sia in Francia, che in Inghilterra o magari nelle Colonie. Ho pensato spesso che mi piacerebbe scrivere qualcosa su questa falsariga e ammetto di avere una storia nel cassetto da diversi anni, ma la preparazione necessaria per stilare un romanzo del genere sottintende uno studio dell'epoca che non si può colmare con la fantasia. Quindi al momento preferisco ammirare il lavoro di altri e non cimentarmi fino a quando non riterrò di avere una preparazione adeguata.
Domanda classica: autore e libro preferito?
Ammetto candidamente di non averne uno che prediligo fra tutti: ho ammirato Pullman e la saga de 'La Bussola d'Oro', leggo con piacere la Rowling e i sette volumi di 'Harry Potter', ammiro moltissimo J.R.R. Tolkien di cui amo molto 'Il Silmarillion'. Ma spazio anche verso la trilogia dei vampiri Anne Rice, l'accuratezza storica e le belle descrizioni di Valerio Massimo Manfredi in 'Alexandros', quindi davvero non so scegliere un solo autore e un solo libro perché tutti mi regalano emozioni differenti.
Ammetto candidamente di non averne uno che prediligo fra tutti: ho ammirato Pullman e la saga de 'La Bussola d'Oro', leggo con piacere la Rowling e i sette volumi di 'Harry Potter', ammiro moltissimo J.R.R. Tolkien di cui amo molto 'Il Silmarillion'. Ma spazio anche verso la trilogia dei vampiri Anne Rice, l'accuratezza storica e le belle descrizioni di Valerio Massimo Manfredi in 'Alexandros', quindi davvero non so scegliere un solo autore e un solo libro perché tutti mi regalano emozioni differenti.
Vorrei chiederti cosa ne pensi dell'attuale Legge Levi: ultimamente se ne parla molto nei blog e su facebook, pensi che questa legge possa veramente aiutare le biblioteche e le piccole librerie? Siamo tutti curiosi di sentire il punto di vista di un autore :)
Ne ho sentito parlare e per quanto l'idea di fondo del 'battersi ad armi pari' sia buona, temo che non sia una mera questione di sconti, quanto più generalmente di un insieme di fattori in cui offerta, visibilità, locazione e immediatezza nelle spedizioni, la faranno sempre da padrone sulle piccole realtà. Perché, ammettiamolo, quando siamo al centro commerciale a fare la spesa e ci viene in mente che vorremmo comprare il tal libro, quanti di noi, pur sapendo di spendere lo stesso, bypasserebbe la grande libreria a cui stiamo passando davanti con il carrello, per uscire, rimettersi in auto, o prendere l'autobus e andare da quella piccola libreria che conosciamo, magari non proprio vicino casa, a fare il nostro acquisto?
Lo stesso si può dire per le librerie on-line che con un click ti recapiteranno quello che vuoi direttamente a casa.
La maggioranza delle persone sono animali pigri, e per quanto io ami moltissimo le piccole librerie in cui si può avere un rapporto personale e di fiducia con i gestori, o le biblioteche e la loro atmosfera, il fattore 'comodità' temo sia da non sottovalutare.
E-book si o e-book no? Anche questa è una domanda che tormenta noi lettori, come si può rinunciare alle sensazioni che proviamo tenendo in mano un libro?
Io per prima sono un'amante del fruscio della carta sotto le dite, ma essendo una lettrice abbastanza vorace, che non ammette di far uscire un libro che mi sia un minimo piaciuto dalla propria libreria, mi ritrovo spesso a pensare che, per quanto l'E-book sembri impersonale e quasi fuori contesto, può essere una soluzione di compromesso tra la cronica mancanza di spazio e la voglia di leggere sempre qualcosa di nuovo. Per cui E-book sì, anche se certi volumi non rinuncerò mai al piacere di poterli posare sullo scaffale della mia libreria in versione concreta e tangibile.
Passiamo alle domande sulla saga di Avelion; complimenti per il complesso mondo che hai creato, mi è piaciuta moltissimo l'idea della Torre, sia per la suddivisione degli studenti sia per la struttura architettonica dell'edificio; hai avuto un modello di riferimento o è scaturita dalla tua fantasia?
Posso assumermene il merito perché, anche se la Torre è un elemento ricorrente del mondo fantasy e ho voluto inserirla per quello, l'idea della sua struttura architettonica, della suddivisione in livelli rispecchiando le differenti capacità di chi la abita sono usciti completamente dalla mia testa.
Qual è il tuo personaggio preferito? E quello a cui avresti voluto dare più spazio?
Il mio preferito tra tutti è l'elfo oscuro Kalad, sia perché è ispirato ad un mio carissimo amico, sia perché il suo carattere irriverente e scanzonato mi da modo di pungolare gli altri personaggi forse un po' troppo compiti e convinti dei rispettivi ruoli. Per quello a cui avrei voluto dare più spazio ce ne sono davvero troppi, ma è stata una scelta necessaria e calcolata, visto che le avventure nella terra di 'Avelion' non sono di certo concluse. Avrò modo di dare a tutti il giusto spazio a tempo debito.
E' molto interessante la mitologia alla base della storia, con gli Elemi e le armi leggendarie; ti sei ispirata ad una leggenda già esistente?
In realtà mi sono ispirata un po' a tutto e un po' a niente. Ho preso spunto dalla visione del mondo governata dagli Elementi della tradizione celtica, così come da quella orientale. Ho inserito creature del folklore anglosassone così come richiami alla mitologia norrena, ma mi sono servita di questi elementi familiari unicamente per creare la leggenda a cui io volevo dare vita discostandomi da tutte le altre.
Pensi che continuerai a scrivere fantasy o hai altri progetti in mente per il futuro?
Come ho detto precedentemente, sebbene abbia aspirazioni in altri campi, per ora sono e rimango una scrittrice fantasy e visto che sono già al lavoro su una nuova saga stavolta ambientata in un contesto odierno, anche se intrecciata alla mitologia che mi è più cara, quella d'Irlanda, suppongo rimangano ben pochi dubbi in merito.
Grazie di nuovo per la disponibilità Alessia, in bocca al lupo per tutto :)
ho questo libro nella lista desideri da secoli ma non ho mai avuto l'occasione di comprarlo :)
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