Autore: David Hewson
Editore: TimeCRIME
Pagine: 536
Prezzo: 10,00€
Trama: Roma. Durante un’estate torrida un
bambino di sette anni, Alessio Bramante, figlio di un celebre professore di
archeologia, scompare misteriosamente nelle catacombe che tagliano le viscere
della città. L’uomo indagato per il supposto omicidio del bambino viene
inspiegabilmente lasciato alla mercé della furia del padre di Alessio, che lo
uccide senza esitazione: il solo ad andare in carcere, per un amaro scherzo del
destino, sarà dunque Giorgio Bramante. Quattordici anni dopo qualcuno
aggredisce Leo Falcone, collega dell’ispettore Nic Costa, che all’epoca aveva
lavorato al caso senza riuscire a risolverlo. Bramante, nel frattempo, viene
rilasciato, mentre in prossimità di Castel Sant’Angelo, all’interno di un museo
dedicato alle anime del Purgatorio, viene rinvenuta una maglietta appartenuta
al piccolo Alessio. Sulla stoffa, incredibilmente, vi sono tracce fresche di
sangue. Ben presto, Costa e i suoi collaboratori si trovano a dover risolvere
un atroce mistero legato all’antico culto di Mitra, e a una vendetta che sembra
non essersi ancora pienamente consumata...
Recensione
La
squadra di Nic Costa, reduce da un caso molto difficile, non ha tempo per
riposarsi; l’ispettore Falcone viene aggredito da un uomo col volto coperto, ma
che è comunque riuscito a riconoscere: si tratta di Giorgio Bramante, un
fantasma del passato di Falcone tornato per concludere ciò per cui era stato
arrestato. Archeologo e docente universitario, una mattina Bramante era sceso
in una grotta insieme al figlio Alessio, di cui da quel momento non si è più
saputo nulla; gli unici sospetti all’epoca erano caduti su un gruppo di
studenti, anche loro all’interno degli antichi tunnell sotterranei, ma per un
tragico errore non sono mai stati condannati. Uscito finalmente di prigione,
Bramante sembra intenzionato a farsi giustizia da solo, e l’ultima nome della
sua lista è proprio quello di Falcone. Il caso del piccolo Alessio viene così
riaperto, in un’avvincenta lotta contro il tempo Nic Costa dovrà scoprire cosa
accadde realmente in quella grotta e che fine abbia fatto il bambino..
La
tragica storia di un genitore incapace di accettare la perdita del figlio e
disposto a tutto pur di avere la sua vendetta; un grande mistero collegato all’antico
culto di Mitra la cui soluzione si nasconde proprio sotto le strade della
capitale. Il settimo sacramento si svolge su due linee temporali: mentre le
indagini di Costa si concentrano sul ritrovamento di Bramante, il lettore ha la
possibilità di rivivere ciò che accadde all’origine di tutta la vicenda, il
giorno in cui Alessio Bramante scomparve nel nulla. La soluzione del caso
sembra sfuggire tra le dita degli investigatori, Bramante è sempre un passo
davanti a loro e sembra irraggiungibile; eppure alcuni dettagli portano la
squadra sulla giusta pista e, con un po’ di fortuna, Costa e i suoi riusciranno
a trovare il bandolo della matassa. Il fatto di alternare ai capitoli
ambientati nel presente quelli ambientati nel passato infittisce chiaramente la
trama, regalando al lettore nuovi indizi e nuovi personaggi di cui sospettare,
tuttavia la lettura ne risulta un po’ spezzata.
Altro
dettaglio, in certi passaggi viene richiamato il precedente caso su cui la
squadra ha lavorato; non è che sia collegato al caso di Bramante, anzi, però credo
che se avessi letto il precedente libro sarei riuscita ad ambientarmi meglio e
a capire bene le dinamiche del gruppo.
Comunque,
mi è piaciuto molto questo thriller specialmente per la sua componente
archeologica e storica, se siete amanti di questo mix di generi allora ve lo
consiglio caldamente :)
Fra
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