Titolo: La
preda
Autore: Graham
Hurley
Editore: TimeCRIME
Pagine: 400
Prezzo: 12,90€
Trama: L’assistente
dell’ispettore Joe Faraday, Vanessa Parry, è morta in un incidente d’auto. Il
suo funerale è l’amaro epilogo di un’altra settimana trascorsa in prima linea a
combattere contro l’ondata di criminalità che sta travolgendo Portsmouth, nel
Regno Unito. Anche l’ambiguo e apparentemente intoccabile detective Paul Winter
deve fare i conti con un destino infausto: sua moglie è malata di cancro e le
rimangono pochi mesi di vita. Ma in una città in cui l’unico linguaggio è
quello della violenza e della corruzione non c’è tempo per il dolore. La
polizia deve mettersi subito sulle tracce di uno stupratore seriale che
aggredisce le proprie vittime mascherato da Paperino e indagare sulla scomparsa
di un ginecologo che sembra essere stato inghiottito nel nulla, ma che ha
lasciato dietro di sé un raccapricciante numero di donne orrendamente mutilate
che adesso chiedono giustizia.
Recensione
Joe
Faraday sta affrontando un periodo difficile: dopo aver vissuto con difficoltà
la separazione dal figlio JJ, la morte in un incidente stradale della sua
assistente Vanessa Parry segna profondamente lo spirito dell’ispettore che, se
da una parte sembra ormai aver fatto il callo all’alto tasso di criminalità
della zona sotto la sua giurisdizione, dall’altra non riesce ad evitare di
provare un senso di sconforto ogni volta che un nuovo caso va ad aggiungersi ai
fascicoli che ingombrano la sua scrivania. Ed è proprio con un profondo
sconforto che Faraday si mette ad indagare sull’ennesimo caso di aggressioni,
caratterizzato però da un particolare: l’aggressore colpisce le sue vittime
indossando una maschera di Paperino; ma i suoi superiori premono affinchè un
altro caso venga risolto, la misteriosa sparizione di un ginecologo che ha
attirato su di sé molto risentimento a causa della sua tragica incapacità nell’operare.
Con l’aiuto dei suoi collaboratori Faraday si ritroverà in un vero e proprio
ginepraio, riuscirà il detective a cavarsela anche questa volta?
Secondo
capitolo della serie che ha per protagonista l’ispettore Joe Faraday, La preda
accompagna per mano il lettore attraverso due indagini particolarmente
delicate: la prima, chiamata “caso Paperino”, è affidata a Faraday e ai suoi
collaboratori Dawn e Rick e deve smascherare il misterioso aggressore che,
indossando appunto una maschera, compie atti osceni pubblicamente e arriva ad
aggredire alcune donne; la seconda invece, affidata principalmente a Cathy e
Winter, parte in sordina per poi esplodere come una bomba quando i detective
scavano nel passato del ginecologo scomparso, scoprendo macabri particolari
sulla sua attività. Entrambe riescono a catturare l’attenzione del lettore in
egual misura e vengono sviluppate con incredibile maestria dall’autore, tanto
che molto spesso credi di essere arrivato alla soluzione del caso per poi
ritrovarti in un vicolo cieco, ma la cosa che più ho apprezzato di questo nuovo
volume è stata la possibilità di approfondire la conoscenza di alcuni dei
membri della squadra di Faraday. Ci ritroviamo con più di un protagonista, la
storia personale dell’ispettore era stata raccontata nel precedente volume,
così questa volta l’autore si è concentrato in particolare su due personaggi,
Winter e Dawn; del detective dai modo non convenzionali ci viene mostrato il
lato più umano e la sua paura di rimanere solo, di aver sprecato molti momenti
preziosi e di aver dato per scontato la presenza della moglie, il suo lavoro è
la sua valvola di sfogo ed è per questo motivo che spesso i suoi superiori si
ritrovano a dover gestire le conseguenze dei suoi modi particolarmente bruschi.
Dawn invece, essendo molto giovane, sente su di sé la pressione di dover
dimostrare qualcosa a Faraday, di provare di saper svolgere il suo lavoro, cosa
che la spinge a buttarsi in situazioni pericolose pur di risolvere un caso.
Oltre a
questi particolari posso dire di aver preferito questo secondo volume anche per
una maggior chiarezza nello svolgimento delle indagini, la lettura del
precedente romanzo mi era sembrata più complicata, forse più macchinosa, mentre
in questo caso i vari pezzi del puzzle sono scivolati ai loro posti in maniera
chiara e inequivocabile.
Non mi
stupisce che questa serie venga così apprezzata in patria!
Assolutamente
consigliato!
Fra
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