venerdì 6 dicembre 2013

Recensione: Il manipolatore di Michael Robotham

Buona lettura ^^

Titolo: Il manipolatore
Autore: Michael Robotham
Editore: TimeCRIME
Pagine: 592
Prezzo: 5,90€
Trama: Nuda sotto una pioggia torrenziale, una donna parla al cellulare; è sul parapetto di un ponte, in bilico sui tacchi delle sue scarpe rosse. Sull’addome ha una scritta realizzata col rossetto: ‘Puttana.’ Piange e supplica. Ma quando lo psicologo Joseph O’Loughlin le si avvicina per parlarle e cercare di salvarla, la donna gli sussurra solo una cosa: «Lei non capisce.» Poi, si lascia cadere. Un drammatico suicidio, una brutta storia finita male. Ma a poche ore di distanza, la figlia della donna si presenta alla porta del professor O’Loughlin, sostenendo che non si è trattato affatto di suicidio. A dispetto delle apparenze, lo psicologo le crede e inizia così a chiedersi chi ci fosse all’altro capo del telefono mentre la donna decideva di gettarsi nel vuoto. Chi è penetrato nella sua mente, manipolandola e plagiandola fino a spezzarne la vita? Quale oscuro piano si nasconde dietro questo insolito delitto e chi può avere tanta capacità di persuasione da indurre alla morte? Per il professor O’Loughlin comincia una sfida che coinvolgerà anche quanto gli sta più a cuore: la propria famiglia. Michael Robotham costruisce un thriller indimenticabile, avvincente in quanto assolutamente verosimile, coinvolgente perché scritto in modo superbo.

Recensione

Mentre affronta i sintomi sempre più evidenti del Parkinson, il professor Joseph O’Loughlin, docente di Psicologia all’Università di Bath, si trova suo malgrado coinvolto in un’indagine di polizia: una donna si è suicidata gettandosi da un ponte e lasciando la figlia adolescente, Darcy, che non riesce a rassegnarsi all’idea di aver perso la madre. Nonostante un’iniziale insicurezza, lo stesso professore arriva a dubitare delle intenzioni della suicida, troppi elementi non quadrano ma è un avvenimento in particolare che spazza via i dubbi dello psicologo: un’altra donna si suicida in maniera altrettanto sospetta, lasciando dietro di sé una scia di indizi che tuttavia Joe non riesce a mettere insieme. Nonostante gli sforzi congiunti dello psicologo e del detective Veronica Cray, risalire alla persona che sta manipolando la mente delle vittime sembra davvero impossibile, la sua attenzione ai più insignificanti particolari è maniacale, sembra che nulla possa tradirlo. Quando però sarà Joe in prima persona ad essere coinvolto nel gioco dell'assassino, ad essere manipolato come le altre vittime prima di lui, riuscirà a superare in astuzia l’assassino oppure si arrenderà e soccomberà anche lui alle sue paure?

Il manipolatore è il terzo volume della serie dedicata alle indagini del professor O'Loughlin; avendo letto in passato il quarto libro della serie (qui potete leggere la recensione) posso dirvi che seguire l'ordine di pubblicazione non è strettamente necessario in quanto i casi si concludono alla fine di ogni libro, è strano solo leggere nell'ordine sbagliato di alcuni particolari riguardanti la vita privata del protagonista come il graduale degenerare della sua malattia. Robotham ha uno stile che mi ha conquistato sin dalle prime pagine dei suoi romanzi, ha la capacità di trasmettere un senso di inquietudine che attanaglia il cuore e la mente e non ti lascia fino a quando nelle ultime pagine tutti i nodi vengono al pettine e il colpevole di turno viene finalmente fermato. Questo caso ha agganciato la mia mente in modo particolare in quanto si è rivelato molto psicologico e indirettamente violento, è stato incredibile assistere alla facilità con cui la mente umana possa essere manipolata, nonostante il buon senso spinga per farsi sentire in certi casi il panico è così predominante da oscurare tutto il resto e riempire la mente di scenari devastanti e dolorosi, spingendo la vittima a fare letteralmente qualsiasi cosa le venga ordinato di fare. Il protagonista è un personaggio a mio avviso molto ben riuscito, soprattutto grazie ai suoi limiti che in realtà lo rendono estremamente umano e credibile, come il fatto che quando si parla della famiglia la sua straordinaria lucidità professionale e capacità di analisi vengano meno, sostituite dai semplici ma allo stesso tempo intensi sentimenti di un padre e di un marito. Bello, davvero un ottimo thriller.

Consigliato

Fra

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