mercoledì 5 febbraio 2014

Recensione: Wool di Hugh Howey

Buona lettura ^^

Titolo: Wool
Autore: Hugh Howey
Editore: Fabbri Editore
Pagine: 560
Prezzo: 14,90€
Trama: In un futuro post-apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive in una gigantesca città sotterranea. Lì, uomini e donne vivono rinchiusi in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Lo sceriffo Holston, che per anni ha fermamente sostenuto le leggi della città, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù: chiede di andare fuori, incontro alla morte. La sua decisione scatena una terribile serie di eventi. A sostituirlo è un’improbabile candidata, Juliette, che nulla sa di politica e di leggi, ma è un tecnico capace di far funzionare le macchine di quel fragile mondo. Ora che le è affidata la sicurezza, Juliette imparerà presto a sua spese quanto è malata quella società. Perché la città è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare: la rivolta.

Recensione

Dopo aver perso la moglie, stanco di una vita ormai vuota e desideroso di scoprire la verità sul mondo esterno, lo sceriffo Holston prende la decisione più drastica per chi vive all’interno del silo: uscire, abbandonare la sicurezza della città sotterranea per esplorare un territorio ostile, tossico. Andare incontro alla morte. Come nuovo sceriffo viene scelta Juliette, una ragazza che lavora negli abissi del silo, nel reparto meccanica, e che mai avrebbe pensato di abitare nei piani alti; tuttavia in seguito alla sua nomina si verificano strani incidenti, suicidi inspiegabili su cui il nuovo sceriffo decide di indagare nonostante l’evidente parere contrario del sindaco. Avvicinandosi sempre più alla verità sulla storia passata del silo, Juliette finisce per farsi dei nemici molto potenti, e si ritrova ben presto accusata e condannata: dovrà uscire e pulire le lenti attraverso cui gli abitanti del silo possono osservare il mondo esterno. Quando arriva il momento fatidico però, Juliette riesce in ciò che i suoi predecessori hanno fallito: supera le colline che circondano la città sotterranea e scompare. Riuscirà a salvarsi o soccomberà alle tossine?

Primo volume di una trilogia distopica, Wool è ambientato in un mondo in cui l’aria è ormai tossica e impossibile da respirare, non si capisce bene come si sia arrivati a questa situazione comunque pare che gli unici sopravvissuti siano gli abitanti del silo in cui si svolge la storia. Impossibilitata a vivere all’esterno, molti anni prima la popolazione è stata costretta a rifugiarsi in una struttura colossale che, dalla superficie, si spinge fino alle profondità della terra; il ricambio di aria e l’energia sono assicurati dal reparto meccanica, nelle viscere del silo, il cibo è invece fornito dalle sterminate serre che occupano svariati piano della struttura, la giustizia è garantita dagli uffici dello sceriffo e dei suoi vice. Insomma, una vera e propria città sviluppata in verticale: eppure, ogni tanto c’è una persona che pur non avendo mai vissuto all’esterno non riesce più a sopportare l’isolamento, che sente le pareti del silo incombere e che vuole uscire, convinto che il mondo esterno non sia mortale come il sindaco vuole far credere. Questo è quello che accade al primo protagonista del libro, lo sceriffo Holston; la storia è divisa in cinque parti, solo dalla terza si concentra pienamente su Juliette e su quello che le succede dopo la condanna. Juliette è una protagonista forte e determinata, desiderosa di scoprire la verità sull’origine del silo al punto da mettere a rischio la sua vita; quando viene accusata e condannata alla pulizia lo sconforto iniziale lascia presto posto alla voglia di sopravvivere e dimostrare agli abitanti del silo che la storia che è stata loro raccontata ha sì un fondo di verità, ma è stata in gran parte manipolata per evitare lo scoppio di rivolte interne.
La lettura si è rivelata davvero appassionante, il mondo costruito dall’autore è molto dettagliato e riuscito in ogni sua parte: la struttura del silo è resa in maniera convincente, così come la mentalità dei suoi abitanti e gli sviluppi che si vengono a creare. Non mancano i colpi di scena, anzi il libro ne è letteralmente pieno; il finale, pur essendo aperto, non lascia i lettori con il fiato sospeso, per cui eventualmente si potrebbe chiudere la trilogia e considerarsi soddisfatti.

Assolutamente consigliato agli amanti dei distopici, personalmente non vedo l’ora che esca il secondo volume :)


Fra

1 commento:

  1. Forse sono una delle poche che ha trovato questo libro lento (per quanto interessante)...

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