Buona lettura ^^
Titolo: Il segreto della bambina sulla
scogliera
Autore: Lucinda Riley
Editore: Giunti
Collana: A
Pagine: 498
Prezzo: 9,90€
Trama: Mentre la tempesta infuria sulle coste di Dunworley Bay, una
minuscola figura è immobile sull’orlo di una scogliera a picco sul mare: è una
bambina a piedi scalzi, con folti riccioli rossi e una lunga veste bianca.
Ipnotizzata di fronte a quella strana apparizione, Grania Ryan, una scultrice
di successo appena tornata da New York per riprendersi da un brutto trauma,
scoprirà ben presto di non aver sognato. Sua madre Kathleen non ha alcun
dubbio: la piccola è Aurora Lisle, che ha perso la mamma in circostanze
drammatiche proprio in quel luogo. Grania è irresistibilmente attratta
dall’incredibile vitalità di Aurora e non può fare a meno di affezionarsi a lei
e a suo padre. Ma per quale motivo sua madre, di solito così generosa e
altruista, non riesce a nascondere la propria ostilità nei confronti dei Lisle?
La risposta potrebbe celarsi in un plico di lettere gelosamente custodite da
Kathleen: un tragico segreto che risale all’epoca tra le due guerre ha segnato
il destino delle famiglie Ryan e Lisle, stendendo ombre scure anche sul
presente. Riuscirà l’amore che unisce Grania e Aurora a spezzare le catene del
passato?
Una bambina, una donna sola, due famiglie divise da un segreto inconfessabile.
Una bambina, una donna sola, due famiglie divise da un segreto inconfessabile.
Recensione
Avendo già letto un libro di questa
discreta autrice sapevo di andare incontro ad una storia ideata attraverso
diversi decenni e, in alcuni momenti, tendente al drammatico; mi piacciono
molto i romanzi che si sviluppano su più piani temporali, danno sempre la
possibilità di mettere a confronto la società delle diverse epoche e di
coglierne al meglio l’evoluzione senza però risultare pesanti o assomigliare ad
un testo scolastico. Tra le ambientazioni storiche che preferisco rientra la
prima metà del ‘900, le varie nazioni hanno dovuto sopportare cambiamenti
profondi prima, durante e in seguito ai due conflitti mondiali e la popolazione
ha dovuto mostrare grande capacità di adattamento per sopravvivere.
La storia che Lucinda Riley ci narra
in questo romanzo parte dal presente per poi passare agli anni antecedenti lo
scoppio della prima guerra mondiale e da lì procedere rapidamente fino ai giorni
nostri; a dominare le varie epoche troviamo soprattutto figure femminili, donne
che in maniera diversa hanno dovuto affrontare grandi dolori nel corso delle
loro vite, così differenti eppure tenute insieme da una bambina.
La protagonista del presente è
Grania, irlandese emigrata a New York per poter dare sfogo alla sua vena
artistica e farsi un nome nel mondo della scultura; tuttavia in seguito ad un
tragico aborto spontaneo Grania sente il bisogno di rifugiarsi nella casa
materna, abbandonando la grigia New York per la verde Irlanda e prendendo
improvvisamente le distanze dal fidanzato. Durante una delle sue solitarie
passeggiate Grania incontra una bambina che si scoprirà essere Aurora Lisle,
orfana di madre da quando Lily Lisle si è gettata dalla scogliera molti anni
prima; incapace di dare un senso all’ostilità di sua madre Kathleen nei
confronti della famiglia Lisle, Grania finisce per avvicinarsi sempre più alla
piccola Aurora, che in lei vede finalmente una figura materna con cui
confidarsi e trascorrere le sue giornate. Alla fine, consapevole che Grania non
riuscirà a comprendere il suo comportamento senza essere messa al corrente
della verità sul passato, Kathleen si decide a raccontare dal principio le
vicende che hanno segnato la sua famiglia, mettendo a nudo un incredibile
intreccio e una serie di segreti fino a quel momento gelosamente custoditi.
Ed è da questo momento che il
passato e il presente si alternano nella narrazione, accompagnando il lettore
attraverso il secolo scorso e seguendo la vita di Mary, Anna e infine Lily e Kathleen;
come ho detto è stato interessante vedere attraverso le protagoniste l’evoluzione
della società, della mentalità della popolazione e soprattutto vedere come i
due conflitti abbiano segnato i soldati non solo nel corpo ma anche e
soprattutto nello spirito. Le ambientazioni ricreate sono discrete, soprattutto
quelle che fanno da sfondo alla vita di Mary; le protagoniste hanno caratteri
molto diversi tra loro e questo ha contribuito a non rendere la storia banale e
ripetitiva. Non mi aspettavo però la massiccia dose di dramma che ha
caratterizzato le loro vite, dalla prima all’ultima; in alcuni passaggi
particolarmente opprimenti viene quasi voglia di abbandonare la lettura pur di
non dover aggiungere altra sofferenza alla protagonista di turno, ed è per
questo che il libro non mi ha convinta al 100%.
Fra