martedì 8 luglio 2014

Recensione: Il segreto della bambina sulla scogliera di Lucinda Riley

Buona lettura ^^

Titolo: Il segreto della bambina sulla scogliera
Autore: Lucinda Riley
Editore: Giunti
Collana: A
Pagine: 498
Prezzo: 9,90€
Trama: Mentre la tempesta infuria sulle coste di Dunworley Bay, una minuscola figura è immobile sull’orlo di una scogliera a picco sul mare: è una bambina a piedi scalzi, con folti riccioli rossi e una lunga veste bianca. Ipnotizzata di fronte a quella strana apparizione, Grania Ryan, una scultrice di successo appena tornata da New York per riprendersi da un brutto trauma, scoprirà ben presto di non aver sognato. Sua madre Kathleen non ha alcun dubbio: la piccola è Aurora Lisle, che ha perso la mamma in circostanze drammatiche proprio in quel luogo. Grania è irresistibilmente attratta dall’incredibile vitalità di Aurora e non può fare a meno di affezionarsi a lei e a suo padre. Ma per quale motivo sua madre, di solito così generosa e altruista, non riesce a nascondere la propria ostilità nei confronti dei Lisle? La risposta potrebbe celarsi in un plico di lettere gelosamente custodite da Kathleen: un tragico segreto che risale all’epoca tra le due guerre ha segnato il destino delle famiglie Ryan e Lisle, stendendo ombre scure anche sul presente. Riuscirà l’amore che unisce Grania e Aurora a spezzare le catene del passato?
Una bambina, una donna sola, due famiglie divise da un segreto inconfessabile.

Recensione

Avendo già letto un libro di questa discreta autrice sapevo di andare incontro ad una storia ideata attraverso diversi decenni e, in alcuni momenti, tendente al drammatico; mi piacciono molto i romanzi che si sviluppano su più piani temporali, danno sempre la possibilità di mettere a confronto la società delle diverse epoche e di coglierne al meglio l’evoluzione senza però risultare pesanti o assomigliare ad un testo scolastico. Tra le ambientazioni storiche che preferisco rientra la prima metà del ‘900, le varie nazioni hanno dovuto sopportare cambiamenti profondi prima, durante e in seguito ai due conflitti mondiali e la popolazione ha dovuto mostrare grande capacità di adattamento per sopravvivere.
La storia che Lucinda Riley ci narra in questo romanzo parte dal presente per poi passare agli anni antecedenti lo scoppio della prima guerra mondiale e da lì procedere rapidamente fino ai giorni nostri; a dominare le varie epoche troviamo soprattutto figure femminili, donne che in maniera diversa hanno dovuto affrontare grandi dolori nel corso delle loro vite, così differenti eppure tenute insieme da una bambina.
La protagonista del presente è Grania, irlandese emigrata a New York per poter dare sfogo alla sua vena artistica e farsi un nome nel mondo della scultura; tuttavia in seguito ad un tragico aborto spontaneo Grania sente il bisogno di rifugiarsi nella casa materna, abbandonando la grigia New York per la verde Irlanda e prendendo improvvisamente le distanze dal fidanzato. Durante una delle sue solitarie passeggiate Grania incontra una bambina che si scoprirà essere Aurora Lisle, orfana di madre da quando Lily Lisle si è gettata dalla scogliera molti anni prima; incapace di dare un senso all’ostilità di sua madre Kathleen nei confronti della famiglia Lisle, Grania finisce per avvicinarsi sempre più alla piccola Aurora, che in lei vede finalmente una figura materna con cui confidarsi e trascorrere le sue giornate. Alla fine, consapevole che Grania non riuscirà a comprendere il suo comportamento senza essere messa al corrente della verità sul passato, Kathleen si decide a raccontare dal principio le vicende che hanno segnato la sua famiglia, mettendo a nudo un incredibile intreccio e una serie di segreti fino a quel momento gelosamente custoditi.
Ed è da questo momento che il passato e il presente si alternano nella narrazione, accompagnando il lettore attraverso il secolo scorso e seguendo la vita di Mary, Anna e infine Lily e Kathleen; come ho detto è stato interessante vedere attraverso le protagoniste l’evoluzione della società, della mentalità della popolazione e soprattutto vedere come i due conflitti abbiano segnato i soldati non solo nel corpo ma anche e soprattutto nello spirito. Le ambientazioni ricreate sono discrete, soprattutto quelle che fanno da sfondo alla vita di Mary; le protagoniste hanno caratteri molto diversi tra loro e questo ha contribuito a non rendere la storia banale e ripetitiva. Non mi aspettavo però la massiccia dose di dramma che ha caratterizzato le loro vite, dalla prima all’ultima; in alcuni passaggi particolarmente opprimenti viene quasi voglia di abbandonare la lettura pur di non dover aggiungere altra sofferenza alla protagonista di turno, ed è per questo che il libro non mi ha convinta al 100%.


Fra